Nel panorama agronomico odierno sostenibilità ed efficientamento delle pratiche colturali sono diventate parole chiave attorno alle quali si stanno muovendo le correnti politiche di gestione, atte a modernizzare il comparto agricolo italiano (ma non solo).
Già da qualche tempo le direttive Ministeriali stanno incentivando la gestione agronomica verso un approccio mirato e calibrato sulle specifiche esigenze delle singole colture, abbracciando la filosofia dell’agricoltura di precisione. Essa integra diverse competenze di tipo tecnico e/o scientifico, il cui obbiettivo finale è essenzialmente quello di effettuare l’intervento giusto, al momento giusto ed in maniera differenziata sull’appezzamento, puntando ad una uniformità colturale che garantisca un aumento di produttività e qualità traducibile in un maggior profitto di vendita. Trattamenti differenziati sulla base delle effettive esigenze delle piante garantiscono inoltre un risparmio di risorse oltre che un minor impatto sull’ambiente.
Il Telerilevamento (ed in particolare quello di tipo ottico passivo) si inserisce in questo contesto come uno degli strumenti possibili per ottenere efficacemente informazioni relative allo stato delle colture (es. vigore vegetativo, lo stress idrico, il contenuto di clorofilla, ecc… ), mappandone la variabilità spaziale all’interno degli appezzamenti.
Il Telerilevamento opera processando immagini multi- o iper-spettrali acquisite da sensori posti a bordo di mezzi aerei (droni, aerei, satelliti) o terrestri (trattori) in grado di rilevare l’energia riflessa dalle superfici in specifiche regioni dello spettro elettromagnetico (bande di acquisizione nelle regioni del visibile e dell’infrarosso; 400-2500 nanometri). Sulla base del comportamento riflettivo espresso dalle superfici nelle diverse lunghezze d’onda, è possibile descrivere alcune loro proprietà di interesse agronomico, mappandone la distribuzione all’interno degli appezzamenti. Tali informazioni, sulla base delle indicazioni irrinunciabili degli agricoltori/agronomi, vengono utilizzate per generare le cosiddette “mappe di prescrizione”.
Le mappe di prescrizione definiscono, all’interno degli appezzamenti, aree a comportamento differente rispetto alle quali verranno previste intensità di trattamento diversificate.
Macchine operatrici a rateo variabile munite di sistema di posizionamento satellitare per la guida e di sistemi di lavorazione automatici, utilizzano le mappe di prescrizione per effettuare interventi colturali (es. distribuzione di un fertilizzante) differenziati a seconda delle classi in esse riportate. Le stesse immagini possono essere altresì utilizzate per ottenere informazioni utili alla gestione agronomica della colture, quali stato di maturazione, gestione dell’irrigazione o trattamenti fitosanitari.
Attualmente il panorama dell’offerta di servizi basati sul telerilevamento e sull’applicazione di tecnologie ad esso collegate rivolti alle aziende agricole, varia molto nelle diverse realtà agricole e nelle diverse regioni del mondo. I servizi possono essere svariati, più o meno avanzati, fornire un’applicazione completa della tecnologia o più spesso solo una fase di essa, possono essere erogati da enti pubblici o privati, distribuiti in forma gratuita o a pagamento.
Lo scenario che va costituendosi tuttavia non prevede ancora delle soluzioni di servizi integrati che coprono tutte le fasi del flusso di lavoro, in cui devono necessariamente incontrarsi gli agricoltori, il mondo della ricerca e le Istituzioni. Dagli agricoltori dovrà essere fornita un’informazione georiferita relativa al “quaderno di campagna”, sulla base del quale sarà pensata la successiva fase gestionale, dal mondo della Ricerca dovrà essere fornita la competenza per il processamento ed interpretazione dei dati, mentre le Istituzioni dovrebbero erogare i servizi per la raccolta e distribuzione organica dei dati.
Nel contesto Nazionale si assiste ad un transitorio in cui l’efficacia del trasferimento tecnologico più che mai richiede uno sforzo congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti (Agricoltori, Ricerca, Istituzioni) che porti alla costituzione di una rete di collaborazioni sinergiche, tali da garantire effettivi benefici per il comparto agricolo.
Tabella riassuntiva delle possibili applicazioni relative al Telerilevamento in agricoltura
Tipo di acquisizione | Scala di utilizzo |
Rilevamento prossimale (da terra) | Di singola pianta/individuo |
Acquisizioni da Drone | Di singolo appezzamento |
Acquisizioni da Aereo | Consortile (aree di media dimensione) |
Acquisizioni da Satellite | Regionale (aree di grandi dimensioni) |
Tipo di sensore | Applicazioni possibili | Costo |
Sensori multispettrali di basso livello (2-4 bande) | Monitoraggio del vigore vegetativo e stato fenologico | basso |
Sensori multispettrali (5+ bande) | Applicazioni per il monitoraggio del vigore vegetativo, contenuto idrico, classificazione delle superfici | medio |
Sensori iperspettrali (10+ bande) | Applicazioni avanzate per la stima di vigore vegetativo, contenuto idrico, composizione dei suoli, contenuto di elementi nutritivi, classificazione delle superfici | alto |
Termocamere | Stima dell’evapotraspirazione | medio |
(Andrea Lessio – Uptofarm S.r.l., Enrico Borgogno Mondino – Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari – Gruppo di Ricerca di Geomatica)