Dopo aver riveduto il PSR 2014-2020 secondo le osservazioni avute dalla Commissione Europea, la Regione Piemonte a fine luglio ha ritrasmesso a Bruxelles il documento con le correzioni.
Rileggendo il PSR alla luce delle ultime modifiche e confidando nell’approvazione del testo tal quale, proviamo ad analizzare le misure che cominceranno a operare dalla primavera 2016, guardiamo cosa cambia dalla passata programmazione a questa e proviamo a fare un parallelo per vedere le opportunità ed i limiti.
In questo articolo mi concentrerò sull’analisi di alcune misure tipiche delle zone montane, la M13 Indennità a favore di zone soggette a vincoli naturali o altri vincoli specifici e la M10 Pagamenti agro-climatico-ambientali e in particolare la M10.1.8 Estensivizzazione dei pascoli anche se non si tratta di un premio specifico della montagna.
Indennità compensativa misura psr M13
Indennità compensativa già E1 e 211, che nelle passate gestioni del PSR pagava le aziende con una SAU superiore ai 3 ha e pagava il premio sino alla superfice massima di 40 ha, diversificando il premio in base alla coltura e pagando particelle sino a frazioni di ha non inferiori a 0,01 ha.
Come per le passate gestioni l’intervento consiste nel versamento di una indennità con la quale compensare, in tutto o in parte, gli agricoltori delle zone montane dei costi aggiuntivi e del mancato guadagno dovuti ai vincoli cui è soggetta la produzione agricola.
A differenza del passato si è diversificato il premio all’interno delle zone montane compensando con contributi maggiori zone con vincoli naturali alti (pascoli in quota con pendenze elevate rispetto ai fondovalle) dando quattro classificazioni suddivise in classe 1, 2, 3, 4, dove la prima è con vincoli bassi e la quarta con vincoli naturali alti .
Altra diversificazione sono i sistemi agricoli (pascoli, castagneti da frutto, seminativi) già presenti nel passato. Incrociando queste due variabili si ricava un premio ad ettaro che varia dai 50,00 € sino ai 350,00 € che in linea generale distribuisce premi maggiori alle aziende di montagna, in quanto le superfici pagabili passano da 40 ha a 70 ha anche se con regressività ovvero:
– da 0 a 20 ha : 100% del premio
– da 20 a 40 ha : 70% del premio
– da 40 a 70 ha : 25% del premio
– oltre i 70 ha : 0% del premio
Altra differenza rispetto alle passate gestioni e altre M13 di altre regioni, in Piemonte il premio non cambia con il cambiare del rapporto UBA/ha mentre prima era vincolante un rapporto UBA/ha = 1 o maggiore. Diminuendo questo rapporto diminuiva proporzionalmente il premio, sino alla perdita del premio quando questo rapporto scendeva sotto 0,3.
Ho provato a fare delle proiezioni per vedere quanto avrebbe percepito un’azienda in classe 3 con 120 ha e 70 uba e sono giunto a questo risultato:
Passata gestione
211 – 40 ha x 130,00 €/ha = 5.200,00 € x 70/120 = 3.033,33 €
Nuova gestione Regione Piemonte
M13:
20 ha x 150,00 €/ha = 3.000,00 €
(20 ha x 150,00 €/ha)x70%= 2.100,00 €
(30 ha x 150,00 €/ha)x25%= 1.125,00 €
Totale premio = 6.225,00 €
In conclusione, tolte quelle aziende di fondovalle a seminativo, tutte le altre percepiranno un’indennità compensativa maggiore rispetto alle passate gestioni del PSR.
La stessa cosa si può dire per la misura PSR sull’estensivizzazione dei pascoli, la M10.1.8. Anche in questa occasione i premi a superficie sono aumentati, facendo un parallelo con le passate gestioni.
Estensivizzazione dei pascoli: misura psr M10.1.8
Conosciuto dagli allevatori come “premio al pascolo” o “premio all’erba” faceva riferimento alla misura 214.6.1/2
Per il contributo riconosciuto era previsto un impegno di 5 anni sulla superficie che non poteva variare sia come qualità che come particelle a premio altrimenti si incorreva nella penalità per mancato impegno, si doveva mantenere un rapporto UBA/ha che variava da 0,3 per le aree montane sino a 2 per i pascoli di pianura, per chi effettuava la transumanza alpe-fondovalle il rapporto veniva mediato.
Il premio era poi diversificato per zone omogenee Pianura 250 €/ha Collina 140 €/ha e Montagna 40,00 €/ha, nella sottoazione 2, previo un piano pastorale per i pascoli agli ettari in domanda si sommavano 60,00 €/ha.
Il nuovo premio sui pascoli aumenta notevolmente per la Pianura passa a 600,00 €/ha limitato ai pascoli derivanti dalla trasformazione dei seminativi e prati; la Collina ha una diminuzione ad ettaro passa da 140 €/ha a 120 €/ha con questa gestione. La parte del leone la fa la montagna che da 40 €/ha arriva a 110 €/ha, diminuisce il Piano Pastorale Aziendale che da 60 €/ha viene abbassato a 40 €/ha e viene introdotto un altro premio aggiuntivo facoltativo che viene definito “Messa in atto di sistemi di difesa del bestiame dalla predazione di canidi sui pascoli collinari e montani” che interessa le zone di collina e montagna ed è di 50 €/ha
Ho provato a fare delle proiezioni per vedere quanto avrebbe percepito un’azienda in classe montana con alpeggio in alpe con 80 ha e 50 uba e sono giunto a questo risultato:
Passata gestione PSR
214.6.1 – 80 ha x 40,00 €/ha = 3.200,00 €
214.6.2 – 80 ha x 60,00 €/ha = 4.800,00 €
Totale: 8.000,00 € x 5 anni di impegno = € 40.000,00
Nuova gestione Regione Piemonte
M10.1.8.1: 80 ha x 110,00 €/ha = 8.800,00 €
Con sottomisura PPA: 80 ha x 40 €/ha = 3.200,00 €
Con la guardiania: 80 ha x 50 €/ha = 4.000,00 €
Totale: 16.000,00€ x 5 anni di impegno = € 80.000,00
Rimangono pressoché invariate le densità UBA/ha e l’obbligo dell’impegno per 5 anni, non vi è più il legame a particelle fisse e la superficie può variare e essere ridotta sino al 20% dalla domanda iniziale.
Per la guardiania vale lo stesso principio che opera per la DU ovvero gli animali in proprietà devono essere almeno il 70% del totale.
Conclusioni
Ritengo che, con questi presupposti della nuova gestione del PSR, le comunità di montagna possano cominciare a sperare in un miglioramento del reddito, premi maggiori più adeguati alle necessita del territorio possano favorire investimenti.