L’andamento meteorologico 2017 è stato abbastanza costante e le condizioni favorevoli di luglio ed agosto sembrano, analizzando le
impressioni dei risicoltori e degli altri operatori del mercato dopo aver superato il 40% del raccolto, far pensare complessivamente ad una annata agraria nella media per il riso italiano.
In effetti, ad un marzo caratterizzato da favorevoli condizioni climatiche che hanno consentito agli agricoltori di effettuare senza problemi la preparazione del terreno, ha fatto seguito un periodo di aprile con abbassamenti di temperatura che ha indotto a ipotizzare dal principio ad una annata poco soddisfacente, soprattutto per le semine precoci. Le semine interrate a file sono state penalizzate in termini velocità di emergenza a causa dell’assenza di pioggia.
Fortunatamente le elevate temperature del periodo estivo, in particolare durante i mesi di giugno e luglio, hanno garantito nella maggior parte dei casi un buon sviluppo delle piante, con un quasi completo recupero del ritardo nel ciclo colturale, in particolare nelle varietà più tardive, e un’ottimale fase riproduttiva del riso fino al riempimento delle cariossidi.
Le condizioni climatiche generalmente favorevoli di fine estate hanno permesso di iniziare la raccolta del riso, in media, con un paio di settimana di anticipo. Le mietitrebbie hanno fatto il loro ingresso in campagna attorno ai primi giorni di settembre nelle provincie di Pavia e Milano, per spostarsi all’alessandrino e al vercellese, ed in fine alle provincie di Novara e Biella. La raccolta procede velocemente grazie all’assenza di precipitazioni, con un positivo effetto sulle rese.
Con gli elementi a disposizione fin ora, si conferma l’andamento iniziato nel 2016, i risi di tipo Lungo B in calo per il quarto anno di fila e, per i tondi si conferma invece la forte ascesa. Le tipologie appartenenti al gruppo Lungo A sembrano invece cedere il passo anche per quest’anno. In questa categoria si è avuto però un andamento a due velocità: aumento per le varietà destinate al mercato interno e diminuzione per i parboiled. In crescita i risi medi.
Anche se la stagione di raccolta si è da poco avviata, attualmente la qualità dei risi presenti in campo sembra essere buona. Le caratteristiche positive del prodotto sono in prevalenza dovuta, anche questa volta, alla favorevole stagione colturale, in particolare alle elevate temperature registrate durante la fioritura. Questo ha permesso di ottenere alte percentuali di fecondazione dei fiori. Danni da sterilità sono stati osservati solo in alcuni casi, ovvero nelle semine tardive che hanno portato la coltura a fiorire a metà – fine agosto, periodo in cui sono stati registrati abbassamenti di temperatura notturni.
Le produzioni, buone per tutte le classi merceologiche, sono generalmente simili a quelle registrate nel 2016 o leggermente inferiori.
La presenza di grana verde risulta ridotta, perché anche in questa stagione gli agricoltori preferiscono posticipare l’epoca di raccolta per limitarne il numero. La resa risulta essere molto altalenante, sia in funzione della varietà coltivata che della località. Le favorevoli condizioni meteorologiche, ovvero l’assenza di pioggia unita a temperature elevate sia di giorno che di notte, hanno fortemente diminuito l’insorgenza di malattie. Infatti, i pesanti attacchi di Fusarium osservati nelle precedenti campagne sembrano essere diminuiti nel 2017.
Sporadici attacchi di brusone sono comparsi su varietà suscettibili alla malattia. Le condizioni meteo, cioè temperature massime molto elevate, la mancanza di bagnatura fogliare mattutina costante, i repentini cambiamenti con ripetuti fenomeni ventosi, hanno permesso di contenere il brusone. Va inoltre segnalata la generale maggiore attenzione degli agricoltori nelle concimazioni e nella gestione dell’acqua per ridurre la sensibilità della pianta, soprattutto a seguito dell’impossibilità di usare il triciclazolo a partire da questa campagna.
Problemi di scarsità idrica sono stati osservati a fine maggio – inizio giugno nella bassa Lomellina pavese, storicamente l’ultima a ricevere l’acqua. L’aumento della semina interrata pare essere uno dei responsabili. Infatti, la richiesta di acqua per sommergere i campi avviene in un periodo in cui la risai ha maggiori consumi rispetto a marzo – aprile, e coincide inoltre con l’inizio dell’irrigazione del mais.
Per quanto riguarda le perdite di produzione, quest’anno un’ampia porzione dell’area risicola piemontese e lombarda è stata interessata da eventi grandinigeni, ma solo alcune microaree sono state fortemente colpite. Gravi danni sono stati osservati nel basso vercellese, in particolare nei comuni di Trino, Fontanetto Po e Crescentino, con punte di danno prossime al 100% durante i temporali di inizio luglio. In fase di spigatura è toccato invece alla zona di Santhià (VC) ricevere un danno di circa il 70%, per arrivare a ridosso della raccolta a San Nazzaro Sesia (NO) con conseguenti forti sgranature.
A fronte delle pesanti incertezze del mercato e del perdurare dei bassi livelli di prezzo del risone, si stanno facendo strada tecniche per migliorare le capacità produttive e per razionalizzare i costi di produzione. Da un lato il panorama varietale italiano si arricchisce costantemente di genotipi in grado di raggiungere produzioni sempre più elevate, resistenti alle malattie e con caratteristiche nutrizionali migliori. Dall’altro lato una crescente attenzione da parte dei risicoltori è rivolta a tecniche conservative di coltivazione del riso (minima lavorazione, sod seeding, ecc.), con risparmi energetici e di manodopera, risultati produttivi interessanti e anche alcuni incentivi legati al PSR per le aziende che seguono specifici disciplinari produttivi. Inoltre, se le condizioni contingenti rimarranno tali, il prossimo anno continuerà sicuramente l’erosione della monosuccessione a riso in favore della rotazione con mais e soprattutto soia al fine di aumentare la diversificazione delle entrate, di ridurre i costi dovuti ai diserbi e per soddisfare i parametri del greening. Parallelamente, sono in costante aumento gli ettari interessati dalla produzione con metodo biologico e le aziende che decidono di partecipare a progetti di sostenibilità che includono agricoltori, riserie e tecnici.