Da ormai 15 anni la temuta Flavescenza dorata imperversa nei vigneti italiani; in Piemonte in particolare in quelli dell’astigiano, dell’alessandrino e parte dei cuneesi.
Come i viticoltori ben sanno, il fitoplasma responsabile di questa malattia invade i vasi floematici delle piante di vite e costringe all’estirpo i vigneti. Il vettore principale di questo fitoplasma è lo Scaphoideus titanus, una cicalina che sugge linfa e che ha come esclusivo ospite proprio la vite.
I viticoltori, però, non sono completamente inermi e disarmati davanti a questa pericolosa malattia: qualche speranza c’è e si aggiungono novità interessanti.
Innanzitutto è bene ricordare che la lotta per contenere la Flavescenza dorata è obbligatoria ed è normata dal D.D. n. 154 del 20 Marzo 2015. Un “percorso” già segnato da Regioni e Istituzioni, che gli agricoltori devono seguire per contenere il diffondersi di questa malattia endemica.
Il primo passo è l’informazione, essenziale in agricoltura e in particolar modo per situazioni simili. A maggio è stata infatti aggiornata la sezione relativa alla Flavescenza dorata sul sito della Regione Piemonte, in cui si possono scaricare gratuitamente materiali fondamentali per aiutare i viticoltori: http://www.regione.piemonte.it/agri/area_tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/vigilanza/flavescenza.htm
In primis la sintesi delle disposizioni 2015, che identifica le varie zone “focolaio”, “di insediamento” e “indenni particolarmente a rischio” e come intervenire per ognuno dei vari casi:
- Nelle zone focolaio, come previsto dall’art. 4 del citato decreto, ogni pianta con sintomi sospetti di Flavescenza dorata deve essere immediatamente estirpata;
- nelle zone di insediamento, in vigneti con percentuale di presenza della malattia inferiore al 4%, è obbligatorio estirpare le viti infette;
- nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento devono essere effettuati obbligatoriamente due trattamenti insetticidi all’anno;
- nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento è sempre obbligatorio dopo ogni trattamento insetticida asportare la vegetazione sintomatica o capitozzare le piante, senza attendere la vendemmia; in inverno estirpare le ceppaie comprese le radici.
Sono inoltre presenti le varianti per gli interventi con fitofarmaci per le aziende viticole in agricoltura biologica e quelle aderenti alle azioni di Produzione Integrata della programmazione del PSR 2014-2020.
Nella sezione Download sono inoltre presenti documenti da scaricare riguardanti gli insetticidi ammessi e consigliati nel 2015 per contenere la popolazione del vettore, guide per la lotta integrata alla Flavescenza dorata, metodologie per il monitoraggio dello Scaphoideus titanus, guida per il contenimento delle viti rinselvatichite, nota sugli incolti, attenzione alle api e agli insetti pronubi.
Per avere uno sguardo d’insieme aggiornato, è molto utile la sezione progetti pilota e andamento del monitoraggio in cui è possibile consultare le presentazioni dei progetti sperimentali presenti sul territorio (progetti sia della Provincia di Asti e che della Regione Piemonte) con i relativi dati e le tabelle riguardanti i rilievi dell’insetto vettore Scaphoideus titanus effettuati nei monitoraggi.
L’ultima vera novità, in realtà, sarà ancora più gradita dai viticoltori: un vigneto colpito dalla Flavescenza dorata potrà non essere condannato definitivamente alla morte. Recenti risultati di studi di ricercatori italiani e internazionali stanno valutando un’alternativa all’estirpo: il recovery.
Il recovery rappresenta la capacità della pianta di reagire alla Flavescenza dorata e guarire da sola. Una delle testimonianze è della professoressa Rita Musetti dell’Università di Udine: “il recovery è dimostrato scientificamente dai nostri studi di ormai dieci anni. Si tratta di un fenomeno che tocca in media il 30% delle viti, le qualli con la guarigione sviluppano una resistenza al patogeno quattro volte superiore a quello di una pianta sana.”
Gli obiettivi delle ricerche sono ora rivolti verso la possibilità di indurre artificialmente il recovery, al fine di avere vigneti in grado di lottare autonomamente contro la Flavescenza dorata.
L’Assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero era presente al Forum scientifico “Flavescenza dorata. La vite può tollerare il fitoplasma?“ tenutosi questa primavera a Costigliole d’Asti e ha spiegato i passi avanti dello studio sul recovery commentando: “Certo non siamo ancora a un nuovo sistema di lotta alla Flavescenza dorata, ma queste ricerche aprono scenari nuovi che come Regione intendiamo seguire con attenzione, come fa da anni il Settore fitosanitario Regionale, che da sempre auspica la collaborazione tra agricoltori per fare squadra.”
Si ricorda infine l’importanza della continua informazione e monitoraggio di questa malattia; azioni che devono entrambe partire in primo luogo dagli stessi agricoltori.
Il tenersi informati è facile, basta dare uno sguardo periodico al sito della propria Regione; anche il monitoraggio però è altrettanto immediato: è sufficiente segnalare i vigneti affetti dai sintomi di Flavescenza dorata e i vigneti abbandonati o incolti con vite selvatica dove è più facile il propagarsi incontrollato di questa malattia. Per la regione Piemonte, le segnalazioni con l’indicazione del Comune, foglio e particelle interessate possono essere inviate al Settore Fitosanitario tramite:
- email, all’indirizzo virologia@regione.piemonte.it
- fax, al numero 011/4323710
- posta, a Regione Piemonte – Settore Fitosanitario, via Livorno 60, 10144 Torino
Emergenze fitosanitarie come queste permettono di sottolineare il ruolo fondamentale di ogni singolo agricoltore, il quale non è solo la vittima di un danno economico, ma è soprattutto una delle armi per combattere le varie e sempre nuove malattie che affliggono le colture del nostro Paese.
Link diretti ai materiali informativi del Sito della Regione Piemonte:
sintesi delle disposizioni 2015
guide per la lotta integrata alla Flavescenza dorata
Fonte: Regione Piemonte, Settore fitosanitario