I Kokedama
Le tecniche di coltivazione innovative sono sempre più orientate all’ecosostenibilità ed alla riduzione dello spreco di risorse, sostenendo la richiesta dei consumatori di prodotti naturali, originali ed esteticamente piacevoli.
Per quanto riguarda il settore floro-vivaistico, si propone la coltivazione di piante decorative di tipo floreale o aromatico senza l’utilizzo del contenitore plastico, quindi, interamente naturale.
Il consumatore all’acquisto di nuove piante per i propri interni, si pone sempre molti interrogativi, tra cui dove posizionare le piantine e soprattutto dove mettere il vaso di plastica che le ospitava.
La terra del Sol Levante, anche questa volta, riesce ad eliminare alla radice i problemi sopra menzionati, grazie alla tecnica del Kokedama.
Kokedama, significa “perla di muschio” ed era una tecnica usata già nel 1600, opponendosi alla tecnica del bonsai. I kokedama sono caratterizzati da un substrato terroso dato da un grosso nucleo interno di Akadama (uno strato di argilla minerale rossa) e Keto (torba), completamente rivestito da muschio.
I kokedama si preparano in modo simile ai bonsai ma, con quest’arte, le radici non vengono inserite in un vaso colmo di terriccio. Il vaso del bonsai è sostituito da un agglomerato di fango costituito, come premesso, da torba (detto keto o ketotsuchi) e da un terreno argilloso di colore rossiccio.
Il fango utilizzato per i kokedama rappresenta un terriccio acido e fangoso, dall’aspetto paludoso. L’Akadama altro non è che la classica argilla espansa più finemente strutturata ed è molto importante perché rappresenta la componente drenante e va perfettamente amalgamata con il ketotsuchi (la torba).
I kokedama sono particolarmente adatti per la realizzazione dei giardini verticali. Questo perché, una volta pronti, possono essere appoggiati su vassoi nudi, su basi date da ciottoli o, più tipicamente, sospesi a mezz’aria legati con un filo di nylon. Così come il bonsai, la tecnica del kokedama si adatta a qualsiasi pianta, soprattutto alle piante aromatiche e alle piante di piccola e media dimensione.
come fare un kokedama
Creare un kokedama è molto semplice e si fa in poche mosse:Per la preparazione del substrato è necessario realizzare una base omogenea unendo keto e akadama.
Serviranno 5 parti di ketotsuchi (torba) e 1 parte di akadama (argilla espansa fine). I due terreni vanno impastati creando un mix con l’acqua fino a ottenere una forma sferica dalle dimensioni compatibili per poter contenere le radici della pianta acquistata. I due composti vanno impastati aggiungendo un po’ d’acqua fino ad ottenere una pallina delle dimensioni di un’arancia abbastanza grande.
Le radici della pianta vanno inglobate (con molta delicatezza) in fase di preparazione della sfera. Le radici dovranno essere completamente racchiuse dal substrato preparato che dovrà arrivare fino al colletto della pianta, cioè, il punto in cui le radici si attaccano al fusto. Sarà necessario rimuovere il terriccio alla base della pianta il più possibile prima di inserirla nella pallina formata da ketotsuchi e akadama.
Una volta inglobate le radici nel miscuglio di sostanza drenante e torba, sarà il momento di applicare il rivestimento di muschio. Per applicare il muschio basterà premerlo attorno alla pallina. Il muschio può essere sostituito con dell’erba grassa più folta, a vostra discrezione.
Tra i materiali più facilmente reperibili vi segnaliamo il muschio verde e il muschio d’Islanda.
E’ sconsigliato raccogliere in autonomia il muschio da usare per la preparazione di Kokedama poiché potrebbe incorporare nel substrato anche parassiti, muffe o insetti nocivi. Il muschio d’Islanda, invece, è completamente naturale e trattato con tinte vegetali per non perdere la colorazione originale e per garantire la massima elasticità nel tempo.
E’ importante liberare quanto più possibile le radici della pianta dal vecchio terriccio. Per rendere la sfera di fango più stabile potete avvolgere il tutto con dello spago di cotone, mentre il muschio aderirà al substrato con la semplice pressione: sarà necessario inumidire bene il fango con acqua.
Nel caso si volesse realizzare un giardino volante, si possono appendere i kokedama con un filo di nylon molto resistente al soffitto.
LA MANUTENZIONE DEI kokedama
Per quanto riguarda, invece, la manutenzione dei kokedama, è necessario sapere che le piantine vanno bagnate una volta a settimana, tranne le piante grasse che andranno irrorate una volta al mese, massimo due.
L’irrigazione delle piante sarà differente rispetto a quella normale, poiché bisogna servirsi di una bacinella nella quale mettere a mollo il kokedama (la zona col muschio dev’essere del tutto coperta dall’acqua) per un massimo 5 minuti e infine strizzata per evitare l’acqua in eccesso.