La distribuzione dei fertilizzanti minerali
La corretta distribuzione dei fertilizzanti costituisce un presupposto essenziale per garantire sia la gestione ottimale della concimazione, sia il contenimento degli effetti negativi sull’ambiente legati a tale operazione. L’efficienza di questa tecnica dipende da diversi fattori tra i quali, oltre all’epoca dell’intervento e alla scelta del quantitativo di concime da distribuire, svolgono un ruolo determinante:
1) le caratteristiche del fertilizzante utilizzato
2) il tipo di attrezzatura impiegata per la distribuzione
3) messa a punto e regolazione delle macchine spandiconcime.
Principali caratteristiche dei concimi minerali
I concimi minerali possono essere commercializzati in forma sia solida che liquida o gassosa. I formulati allo stato liquido (soluzioni, sospensioni) e gassoso (ammoniaca anidra) hanno un impiego limitato in Italia, a causa della necessità di disporre di specifiche attrezzature per il trasporto, lo stoccaggio, la movimentazione e la distribuzione. I concimi minerali solidi possono essere di diversa forma e possedere diverse caratteristiche fisiche. Le caratteristiche più importanti ai fini di una loro corretta manipolazione e distribuzione sono: la dimensione media e la distribuzione dimensionale dei granuli, la massa volumica (assoluta e apparente), la resistenza alla rottura e la fluidità. In termini generali, un prodotto con granulometria nota e parametri fisici costanti consente una regolazione dello spandiconcime più precisa e di conseguenza una distribuzione ottimale del fertilizzante.
Macchine per la distribuzione dei concimi minerali
La distribuzione dei concimi solidi viene effettuata mediante macchine spandiconcime che, in funzione delle caratteristiche del sistema di distribuzione, possono essere: “a distribuzione lineare per gravità“ se manca un vero e proprio sistema di distribuzione, “a distribuzione per reazione centrifuga“ se provvisti di uno o due dischi oppure di tubo di lancio oscillante, e, infine, con “distribuzione a trasporto pneumatico“ se caratterizzati da una serie di tubi – ognuno dei quali è dotato all’estremità da un deflettore – nei quali scorre un flusso d’aria generato da un ventilatore radiale. Quest’ultima tipologia è la più costosa, ma rappresenta l’attrezzatura che meglio consente una distribuzione precisa ed uniforme, indipendentemente dal tipo di concime minerale utilizzato.
Messa a punto e regolazione delle macchine spandiconcime
Al fine di evitare inconvenienti di tipo produttivo è fondamentale la corretta taratura dei sistemi di regolazione della dose e di distribuzione del fertilizzante. La taratura del sistema di regolazione della dose può essere effettuata in modo statico (distribuzione con trattore fermo) o dinamico (nel caso in cui si dispone di uno spandiconcime equipaggiato con sistema di distribuzione proporzionale all’avanzamento – DPA – ad azionamento meccanico o elettronico). L’operatore deve inoltre essere a conoscenza del diagramma di distribuzione, della larghezza di distribuzione e della larghezza di lavoro. Il diagramma di distribuzione rappresenta la quantità di concime che cade sul terreno lungo una linea trasversale a quella di avanzamento della macchina; può essere determinato in campo o in una sala prove, per mezzo di apposite cassette di raccolta che vengono successivamente pesate. La forma del diagramma ottenuto dipende dalle caratteristiche costruttive del sistema di distribuzione di cui è dotata la macchina, oltre che dalle caratteristiche fisiche del concime. La larghezza di distribuzione rappresenta la lunghezza della linea trasversale a quella di avanzamento interessata dalla distribuzione. La larghezza di lavoro corrisponde alla distanza che viene lasciata fra un passaggio e quello contiguo dello spandiconcime e dalla sua determinazione, più o meno corretta, dipende l’uniformità di distribuzione trasversale all’avanzamento che si ottiene.