La promessa è stata mantenuta: l’Imu agricola verrà abolita. L’approvazione della Legge di Stabilità 2016 (avvenuta il 15 ottobre scorso) ha finalmente confermato l’abolizione della contestatissima tassa sui terreni e fabbricati agricoli, della TASI e dell’Irap del comparto agricolo, oltre a numerosi cambiamenti riguardo il regime Iva su diversi prodotti agricoli e a semplificazioni burocratiche.
La soddisfazione dei governanti è palese: «la Legge di Stabilità approvata è tra le più agricole degli ultimi anni» ha affermato il Ministro Martina. «Meno tasse e più semplificazione e investimenti per sostenere un settore strategico anche per la lotta alla disoccupazione. Le misure messe a punto ci consentono di investire oltre 800 milioni di euro».
L’imu agricola: l’abolizione è realtà
Il risparmio degli agricoltori inizia dall’Imu agricola: l’imposta è eliminata dal 2016 per coltivatori diretti e IAP iscritti alla previdenza agricola indipendentemente dall’area geografica. Fino all’attuazione della nuova direttiva 2016, tutti gli agricoltori in zone non montane stanno versando l’Imu su tutti i terreni agricoli con sole riduzioni per coltivatori diretti e IAP. Per le aziende in zone montane, l’esclusione dal pagamento dell’Imu agricola è prevista limitatamente agli agricoltori professionali che posseggono e conducono i fondi e sono iscritti all’INPS. Tutti gli agricoltori dovranno ancora versare l’Imu sui fabbricati rurali abitativi che non rappresentano abitazione principale.
Tasi su prime case e fabbricati strumentali
Per quanto riguarda le abitazioni principali e i fabbricati rurali strumentali, soggetti al pagamento della Tasi, la revisione è prevista solo in parte su questa tassa: è stata infatti annunciata la sua cancellazione nel 2016 solo per le prime case.
L’Irap in agricoltura agli sgoccioli
Oltre all’Imu agricola e alla Tasi che interessano gli immobili, è stata annunciata anche l’abolizione dell’Irap per il settore primario. La modifica per questa imposta non riguarderà tutte le imprese che svolgono attività agricola, ma solo coloro che sono in possesso della qualifica di coltivatore diretto o IAP. Questa tassa riguarda oltre 400 mila imprese produttive (il 10% circa dei contribuenti Irap), che attualmente sono gravate complessivamente per circa 200 milioni di euro all’anno. Per ora gli agricoltori versano l’imposta applicando l’aliquota ridotta dell’1,9% sulla differenza tra corrispettivi e acquisti rilevati ai fini Iva; si applicano poi una franchigia e delle specifiche riduzioni riferite al lavoro dipendente. Fino a nuova (ed attesa) modifica, l’Irap è versata anche per le attività agricole connesse applicando l’aliquota intera all’imponibile calcolato sulla base del reddito (determinato forfettariamente), dei costi dei dipendenti e degli interessi passivi. Dato che queste attività rientrano nel settore agricolo secondo il Codice Civile, è interesse di molti agricoltori che tutte le attività da essi svolte in connessione a quella agricola siano considerate tutte allo stesso modo ai fini fiscali. La moltitudine di norme previste in questa Legge di Stabilità, infatti, si stanno mano a mano definendo, e ci si può aspettare ancora nuove precisazioni e modifiche alle promesse fatte in precedenza dal Governo.
Novità per il settore del latte
Anche gli allevatori attendono speranzosi le proposte anticrisi per il settore del latte: la Legge di Stabilità 2016 rivede la percentuale di compensazione sulle vendite, dall’8,8% al 10%. Una vera boccata d’aria per gli allevatori, ai quali verrebbe quindi concesso di trattenere l’intera imposta incassata dalle vendite, senza versare nulla all’Erario, in quanto l’Iva per il latte è appunto del 10%. Secondo il Mipaaf saranno utilizzati 32 milioni per aumento compensazione Iva e il risparmio fiscale conseguente per le aziende del settore vale circa 0,5 centesimi di euro per litro venduto.
Altre novità IVA e fisco
- Dal 1° gennaio 2017 sarà inoltre abrogato il regime Iva attuale per i soggetti con un volume d’affari non superiore a 7.000 euro.
- Per quanto riguarda la vendita di pellet, questo prodotto viene incluso tra i beni soggetti all’aliquota del 10%.
- Oltre a ciò, la Legge di Stabilità 2016 stabilisce che tutte le produzioni agroenergetiche fino a 2,4 milioni kWh/anno e fotovoltaiche sino a 260.000 kWh/anno si considerano produttive di reddito agrario.
Fondi per sicurezza e tutela del reddito
La Legge di Stabilità 2016, ha inoltre diverse misure riguardanti finanziamenti a favore del settore agricolo.
- Per garantire la tutela del reddito degli agricoltori danneggiati da fenomeni di eccezionale avversità atmosferica, viene finanziato con 140 milioni di euro in due anni il programma di agevolazioni assicurative in agricoltura contro le calamità naturali;
- 45 milioni di euro vengono stanziati per il rinnovo delle macchine agricole. Il fondo, creato presso l’Inail, è destinato a finanziare gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali. La misura ha l’obiettivo di favorire l’innalzamento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l’abbattimento delle emissioni inquinanti e l’aumento dell’efficienza delle prestazioni;
- stanziamento di ulteriori 50 milioni per il 2016 per finanziare il Piano Made in Italy;
- inoltre, per il 2016 e 2017 ci sarà uno stanziamento di 300 milioni per risanare la Terra dei fuochi.
Razionalizzazione enti: accorpamento ISA e SGFA in ISMEA
Dopo l’accorpamento di Cra e Inea nel nuovo CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), prosegue l’azione di razionalizzazione degli enti collegati al Mipaaf. Per aumentare l’efficienza dell’amministrazione e favorire l’accesso al credito delle imprese agricole, la Legge di Stabilità 2016 prevede che l’Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione Fondi per l’Agroalimentare (SGFA) vengano incorporati nell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
L’altra faccia della medaglia…
- L’estensione al settore agricolo degli sgravi previsti per assunzione a tempo indeterminato di giovani è accompagnato dalla riduzione del fondo per l’incentivo all’assunzione di giovani lavoratori in agricoltura (ridotto di 8,3 milioni nel 2016; 7,9 nel 2017 e 8,8 nel 2018);
- Per la copertura dei mancati incassi Irap si utilizzeranno 75 milioni nel 2016, 18 milioni nel 2017 e 22,5 milioni nel 2018, provenienti da residui di bilancio del Mipaaf. Sempre a copertura dell’esenzione Irap è prevista una riduzione di 23 milioni di euro per il 2016 del Fondo latte;
- Inoltre è stata innalzata l’aliquota dell’imposta di registro dal 12 al 15% per le transazioni di terreni agricoli se non destinati a coltivatori diretti e IAP;
- È prevista anche la rivalutazione dei redditi agrari e dominicali il cui tasso, dal 2016, passerà dal 7 al 30%;
- Le aliquote delle imposte sostitutive per la cessione di terreni agricoli saranno raddoppiate (dal 2 al 4%);
- Infine sono state annunciate le riduzioni di 45 milioni per il fondo investimenti capitale di rischio Ismea, di 200 milioni per il 2016 e il 2017 per i trasferimenti dello Stato verso i Caaf e di 28 milioni le somme ricevute dallo Stato per i patronati.
Decreti in attesa e altri in cantiere
Ancora nessuna notizia certa su un annunciato decreto specifico che dovrebbe dare respiro anche ai giovani agricoltori: per favorire il ricambio generazionale, si erano ipotizzati mutui a tasso zero per chi subentra nella conduzione di un’attività esclusivamente agricola con qualifica coltivatore diretto o IAP.
Cambiano anche le sanzioni per le dichiarazioni fraudolente: è infatti in attuazione un riordino delle sanzioni amministrative e dei reati tributari associati a casi di dichiarazione fraudolenta, dichiarazione infedele e omessa dichiarazione. Uno dei reati tributari più comune è l’omessa versamenti soprattutto di IVA e ritenute. Le nuove disposizioni cambiano le soglie di punibilità, che nei casi di omesso versamento dell’Iva viene innalzata a 250.000 euro, mentre nel caso di omesso versamento di ritenute da parte del datore di lavoro si commette reato al superamento della soglia di 150.000 euro, anche se le ritenute vengono indicate in dichiarazione. Nel caso di omessa presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta, il reato dovrebbe verificarsi quando l’ammontare delle ritenute non versate supera i 50.000 euro.
Positivi i commenti dal mondo dell’agricoltura
Diverse associazioni hanno giudicato molto positivamente le norme dedicate all’agricoltura di questa attesa Legge di Stabilità 2016. Altre sono state più critiche, chiedendo più concretezza e meno strategie per un “consenso immediato”.