Di Erica Allisiardi 25 novembre 2019 – OATA
La riduzione dell’eccesso dei nutrienti è un chiaro obiettivo della zootecnia intensiva piemontese e della pianura padana. In particolare, la buona gestione dell’azoto deve essere praticata lungo l’intera filiera, a partire dall’alimentazione sino all’utilizzo agronomico degli effluenti zootecnici, nella cornice di una oculata programmazione territoriale e normativa. Ecco l’argomento con cui il Direttore Carlo Grignani ha introdotto il Workshop organizzato il 29 ottobre 2019 presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino alla presenza di oltre 70 tecnici del settore ed aziende agricole.
Il Prof. Elio Dinuccio del DISAFA ha moderato gli interventi che hanno esaminato in primo luogo l’analisi territoriale del problema grazie all’intervento di Monica Bassanino, agronomo della Regione Piemonte che ha evidenziato le problematiche esistenti, ma anche i miglioramenti registrati in seguito all’applicazione dei Piani di Azione per le Zone Vulnerabili ai Nitrati e all’attivazione di misure del PSR mirate al miglioramento delle tecniche di stoccaggio e distribuzione dei liquami nelle aziende.
Davide Biagini del DISAFA ha fatto il punto sulle più recenti evoluzioni delle tecniche di alimentazione per fasi nell’allevamento bovino e suino, in grado di ridurre già all’inizio della filiera gli sprechi e, di conseguenza, il contenuto di azoto e fosforo negli effluenti. Con la produzione dell’effluente si avvia la difficile fase che ad oggi richiede una maggiore attenzione e la necessità di sviluppo di soluzioni tecniche operativamente valide, a basse emissioni di gas inquinanti ed economicamente sostenibili. L’intervento di Giorgio Provolo del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DISAA) dell’Università di Milano ha offerto ai presenti una guida all’uso del software GEZOO (sviluppato nell’ambito del Progetto AGER grant 2017-2209) che consente all’azienda ed ai tecnici di valutare diversi scenari di gestione e trattamento dei reflui e di calcolarne emissioni e costi. Il software è stato testato in 15 aziende suinicole piemontesi ed Erica Allisiardi di OATA Liberi Professionisti ha descritto le criticità segnalate dagli allevatori nell’ordinaria gestione dei reflui e le opportunità di miglioramento emerse con l’applicazione del software ai casi specifici. L’Ordine dei Dottori Agronomi di Torino e la Confagricoltura Piemonte, supporters del progetto GEZOO, hanno sottolineato l’importanza dell’assistenza tecnica per la crescita del settore e la necessità di favorire economicamente il progresso tecnico degli allevamenti.
Sono seguiti approfondimenti agronomici da parte di Laura Zavattaro del DISAFA con un focus sulla opportunità di ottimizzare l’uso dell’effluente zootecnico per poter ridurre le fertilizzazioni minerali e gli interventi di Mana Raffaele per BALCO GreenLine e Marco Panizza di ESI-irrigazione che hanno illustrato alcune tecniche innovative per il miglior utilizzo del liquame in campo, una risorsa da conoscere, gestire e valorizzare.